Nel contesto della valutazione del rischio microclima il datore di lavoro deve valutare in modo specifico il caso dei soggetti con particolari sensibilità, con riferimento a quanto prescritto all'art.183 del D.Lgs. 81/2008 “Lavoratori particolarmente sensibili”: Il datore di lavoro adatta le misure di cui all’articolo 182[Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi] alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio, incluse le donne in stato di gravidanza ed i minori.
La normativa di tutela del lavoro femminile (D.Lgs. 151/2001) [2]prevede, nelle aziende in cui sono impiegate donne in etaÃÂÅÂ’âÂâ€Âš¬ fertile, che il datore di lavoro, con la collaborazione del Servizio di prevenzione e protezione e del medico competente, informi le lavoratrici e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, sui rischi per la gravidanza, puerperio e allattamento presenti nell’ambiente di lavoro e individui le mansioni non pregiudizievoli per la salute della donna e del nascituro, modificando se possibile condizioni e orario di lavoro.
I lavori che possono condurre ad una condizione di stress termico (da caldo o da freddo) fanno parte di quelli che nel D.Lgs. 151/2001 [2] e nel D.Lgs. 262/2000 [3] vengono indicati come “lavori faticosi, pericolosi e insalubri”, elencati nei suddetti decreti rispettivamente nell’allegato I e nell’allegato A. In tali ambienti particolare attenzione va posta alla tutela dei soggetti sensibili, ovvero i lavoratori minori, gli anziani, le donne in stato di gravidanza.
In relazione alla tutela dei minori, nell’Allegato I alla Legge 977/1967 [4], introdotto dall'articolo 15, comma 1, del D.Lgs. 345/1999, che elenca le mansioni alle quali non possono essere adibiti gli adolescenti, viene fatto esplicito riferimento a:
· esercizio dei forni a temperatura superiore a 500°C come ad esempio quelli per la produzione di ghisa, ferroleghe, ferro o acciaio; operazioni di demolizione, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi;
· lavorazioni nelle fonderie;
· lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere;
· lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili;
· lavori nei magazzini frigoriferi;
· pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione.
Per quanto riguarda la tutela delle lavoratrici in gravidanza, nell'elenco delle mansioni pregiudizievoli per la salute è incluso il lavoro "ove siano presenti sollecitazioni termiche (lavoro in ambiente troppo caldo o troppo freddo)". Il periodo tutelato è l'intera gestazione e fino a sette mesi dopo il parto. La legge indica le seguenti situazioni specifiche:
· D.Lgs. 151/2001 art. 7 allegato A lettera A: lavoro in celle frigorifere. La norma pone espresso divieto in gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto per lavori nei magazzini frigoriferi;
· L’articolo 11 del D.Lgs. 151/2001 prevede che il datore di lavoro valuti “i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici (…) di cui all'allegato C (…) individuando le misure di prevenzione e protezione da adottare”. In questo elenco sono annoverate le sollecitazioni termiche. In caso di presenza di rischio per la sicurezza e la tutela delle lavoratrici “il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinché l'esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro” (art. 12 del D.Lgs151/2001). Ove ciò non sia possibile la lavoratrice viene allontanata dal rischio secondo le modalità indicate nell’art. 7 del D. Lgs. 151/2001
Relativamente al rischio microclima sono inoltre da considerare soggetti sensibili le persone con disabilità fisica (tabella A.3.1), e lavoratori affetti da patologie, disturbi o condizioni patologiche anche temporanei, o sottoposti a terapie oppure portatori di condizioni di ipersuscettibilità individuale. Tra queste si segnalano:
· patologie cardiovascolari rilevanti (es. cardiopatia ischemica, cardiopatia ipertensiva non in perfetto controllo farmacologico, turbe del ritmo cardiaco);
· patologie respiratorie (es.BPCO, asma bronchiale, bronchiti ricorrenti);
· patologie metaboliche (es. diabete mellito insulino-dipendente, iper/ipotiroidismo non in perfetto controllo farmacologico, obesità grave);
· patologie renali (persone con insufficienza renale cronica e/o dializzate, calcolosi renale, alterazioni elettrolitiche);
· disturbi psichici, patologie neurologiche (es. epilessia, episodi sincopali);
· assunzione regolare di:
o farmaci per ipertensione, per malattie cardiovascolari, per disturbi della coagulazione;
o farmaci per disturbi della tiroide, per malattie respiratorie croniche;
o farmaci per il trattamento dell'insonnia, tranquillanti, sedativi, antidepressivi;
o farmaci anti infiammatori ed analgesici;
o alcuni tipi di farmaci antistaminici;
· abitudine e/o abuso di alcool.
Tabella A.3.1 - Sintesi delle principali disabilità termiche e delle disabilità primarie associate (tratta dalla norma UNI EN ISO 28803 [28])
tipo di disabilità termica |
effetto termico della disabilità |
tipo di amb. termico |
patologia o disabilità fisica originaria |
---|---|---|---|
alterazioni della termoregolazione corporea |
compromissione nella sudorazione (congestione da calore) |
caldo |
lesioni del midollo spinale, età, lebbra, etc. |
iperproduzione termica (cinetica) |
caldo |
paralisi cerebrale, etc. |
|
iperproduzione termica (endogena) |
caldo |
morbo di basedow-graves (ipertiroidismo), etc. |
|
ipoproduzione termica (endogena e/o cinetica) |
freddo |
disturbi nella deambulazione |
|
patologie vasomotorie periferiche inclusi effetti collaterali di farmaci (eccessiva dissipazione termica) |
freddo - correnti d’aria |
lesioni del midollo spinale, età etc. effetti di farmaci anti-ipertensivi, patologia coronarica, diabete mellito, sindrome di raynaud, patologie vascolari periferiche |
|
alterazioni nella percezione termica |
paralisi dei termorecettori |
caldo e freddo |
lesioni del midollo spinale, età, lebbra, etc. |
sensazione termica nervosa |
freddo |
lesioni da freddo, esiti da poliomielite, etc. |
|
peggioramento di altre disabilità |
peggioramento di paralisi, convulsioni e dolore |
freddo-umidità elevata |
paralisi cerebrale, lesioni del midollo spinale, reumatismi, etc. |
effetti sulla funzionalità renale |
freddo |
nefriti croniche, invecchiamento, ipertensione, etc. |
|
infarto |
caldo/freddo/ sbalzi temperatura |
infarto del miocardio, infarto cerebrale, etc. |
|
effetti sulla pressione sanguigna |
caldo/freddo/ sbalzi temperatura |
disturbi ipertensivi |
|
peggioramento della funzionalità respiratoria |
freddo/ bassa umidità |
asma, paralisi cerebrale, bronchiti croniche, etc. |
|
peggioramento delle condizioni della pelle dovuto a sudorazione |
caldo |
epidermolisi bollosa ereditaria, etc. |
|
aggravanti sulle disabilità |
pollachiuria (disfunzioni urinarie) |
freddo |
lesioni del midollo spinale, etc. |
indumenti pesanti (in condizioni di disabilità fisiche) |
freddo |
vari tipi di paralisi motorie |
|
diarrea |
freddo |
esiti di poliomieliti, lesioni del midollo spinale, etc. |
|
impossibilità ad usare un’abilità sostitutiva |
diminuzione della sensazione tattile |
freddo |
difficoltà per i non vedenti a leggere il braille |